Ne vogliamo parlare oggi perché è arrivato il tempo di filtrare l’oleolito, noi l’abbiamo filtrato proprio oggi, ed è venuto di un coloro rosso rubino meraviglioso!
Se ne avete sentito parlare, saprete anche che si chiama Erba di San Giovanni perché arriva a maturazione proprio verso la fine di giugno e dicono che il giorno migliore per raccoglierlo è proprio a San Giovanni, il 24 giugno. Quest’anno noi siamo stati un po precipitosi, o forse il tempo era precipitoso, perché abbiamo notato che l’iperico, come anche altre piante che si raccolgono proprio in quel periodo stavano maturando prima, almeno qui nelle nostre zone, in Toscana, vicino al mare, cosi abbiamo raccolto circa 10 giorni prima di San Giovanni.
Di solito l’oleolito va fatto macerare al sole, per circa 40 giorni che noi abbiamo volutamente sorpassato, ne abbiamo persi delle giornate di sole durante luglio per il maltempo e abbiamo lasciato le piante a prendere tutto il sole possibile.
E siccome per ogni cosa arriva il suo tempo, e arrivato anche il tempo di filtrare l’iperico, oggi!
Ma a cosa serve l’iperico, e perché noi ci facciamo chilometri di camminata per andare a raccoglierlo?
Intanto nelle nostre zone, e in tutta l’Italia abbonda l’iperico spontaneo, cosi non ce ne sarebbe bisogno di coltivarlo, ovviamente per raccoglierlo bisogna tenere presente diverse regole della buona raccolta e del rispetto per la natura. La prima regola da tenere presente è di raccogliere in zone non contaminate, e siccome la natura è bellissima e se la vogliamo ritrovare l’anno dopo, di non raccogliere mai più del 30% di erba trovata in un posto. Per rispettare queste due regole fondamentali, si deve camminare parecchio, e per l’iperico bisogna tenere presente che cresce in posti soleggiati e a fine giugno, il periodo migliore per raccoglierlo è la mattina presto, sia per la pianta che per la nostra salute, che è facile prendersi una brutta soleggiata camminando a pieno giorno.
Adesso arriviamo alle proprietà di questa pianta.
Chiariamo per prima cosa l’uso per via interna a estratto alcolico in forma di tintura madre oppure a compresse in estratto secco, prodotti che trovate in Erboristeria facilmente, e che con le giuste precauzioni (si precauzioni, perché l’iperico è una di quelle piante che interagisce facilmente con diversi medicinali, per questo bisogna farsi consigliare da un Erborista prima di cominciare a prenderlo) si può usare come un ottimo antidepressivo, è tra le piante più usate con questo uso, non lo chiamano inutilmente anche “Scaccia diavoli”. La ragione per cui qui non consigliamo il ‘fai da te’ per le tinture madri è proprio il fatto che come l’iperico, diverse piante medicinali possono interagire con i farmaci, e si consiglia di essere seguiti da un Erborista di fiducia.
E adesso arriviamo al oleolito, questa è l’estrazione delle piante in un olio, noi usiamo olio di girasole e olio di riso, perché sono più leggeri dell’olio di oliva, che comunque va più che bene.
Quasi tutte le piante con proprietà curative della pelle si possono estrarre con l’olio, la parte attiva delle piante con affinità con l’olio, passa tramite la macerazione, solare nel caso dell’iperico, dalla pianta al’olio di macerazione. Questo processo è lungo, come abbiamo detto servono 40 giorni di sole, ma di questi tempi il sole non manca e il tempo neanche.
Per piante che si raccolgono in primavera o in autunno quando il sole non è abbastanza, si può usare la digestione a caldo, a bagnomaria; mentre piante più delicate, che possono perdere le loro proprietà con il caldo si fanno macerare al buio, a freddo per un tempo più lungo.
Noi usiamo questo oleolito per fare i nostri unguenti, ma si può usare anche direttamente in olio.
Le proprietà di questo meraviglioso oleolito sono emollienti e antiinfiammatori della pelle. Aiuta a rigenerare la pelle con una velocità quasi miracolosa, cosi è ottimo per le bruciature e le piaghe da decubito, dà sollievo su tutti i tipi di dermatiti e miscelato accuratamente con Calendula ed Elicriso è una toccasana per la psoriasi.
Noi creiamo un unguento chiamato “DopoPuntura” che lo consigliamo a tutti sia per le punture da zanzare e altri insetti, anche per le bruciature da cucina o per le piccole escoriazioni della pelle.
si può usare anche come dopo-sole, perché lenisce la pelle, ma mai prima di andare a prendere il sole perché è fotosensibile e ti farebbe bruciare la pelle. Mi raccomando, non prima di andare a prendere il sole!!!
E con questo avrei anche finito di scrivere, ma voi lo sapete che se non descrivo un po la parte energetica delle piante non posso stare in pace, e sono capace di guardarmelo mille volte questo articolo che mi sembra incompleto.
Ecco le mie osservazioni sulla parte energetica: le vibrazioni che l’iperico emana, sono di una dolcezza immensa, quando guardi e senti la pianta tutte le preoccupazioni volano via, come se la sua vibrazione e la sua fragilità apparente diffondesse intorno a se un aura luminosa, che brilla.
L’oleolito potenziato con l’energia del sole è ancora più forte, qualche goccia passata tra le mani, attira immensamente l’attenzione e disperde i pensieri, è in grado di creare un silenzio gioioso e di ridare felicità e voglia di vivere. Va a lavorare sul corpo mentale, e come se fosse uno spazzino disperde le nuvole e fa brillare il bianco velo di questo corpo che ci riveste.
Forse il nome “scaccia diavoli” non era solo per l’effetto antidepressivo fisicamente parlando?
Namaste